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Autovelox: multa non valida se motivo troppo generico

Sempre in tema di autovelox, è arrivata un’altra batosta per quelle multe per eccesso di velocità che non riportano un motivo specifico per il quale il trasgressore non è stato fermato immediatamente. Bando, quindi, alle consuete frasi generiche. Lo specifica l’ordinanza n. 27771 della Cassazione depositata in data 22 novembre 2017: quando dalla foto si deduce che l’infrazione è stata commessa su un rettilineo dove non sarebbe stato difficile intimare l’alt, gli agenti devono chiarire il perché non si è ricorsi all’arresto istantaneo del veicolo.
Un svolta rispetto a quanto successo in passato, anche se non sono mancati i casi di censura nei riguardi dell’uso di frasi generiche. L’utilizzo di un linguaggio generico avviene principalmente per sveltire le notifiche.
Nel caso finito in Cassazione il verbale consisteva della solita espressione (mutuata dall’articolo 201, comma 1-bis, lettera e) del Codice della strada, secondo il quale l’infrazione non è stata contestata immediatamente in quanto l’apparecchio utilizzato consentiva «la determinazione dell’illecito in tempo successivo», quindi solo quando il veicolo era a distanza dagli agenti. La Corte, però, osserva che «in via di principio» nulla impedisce l’alt su un lungo rettilineo.
Senza dubbio, basterebbe leggere su un display remoto i dati rivelati dall’autovelox, far appostare un’altra pattuglia poco più avanti. Oppure si potrebbe ricorrere all’utilizzo di telelaser, apparecchi che consentono le misurazioni anche a centinaia di metri di distanza dal luogo in cui si trovano gli agenti.
Tutto ciò non è possibile? Basta scriverlo sul verbale.
 
 
Fonte: IlSole24Ore

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