Cassazione: sì alla trascrizione della stepchild adoption decisa all'estero
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 14007, ritiene che la trascrizione in Italia di sentenze riguardanti la stepchild adoption non sia contraria all’ordine pubblico, anzi va incontro all’interesse del minore.
Il caso in esame riguarda l’adozione dei rispettivi figli, avuti con due madri diverse e tramite inseminazione artificiale, da parte di una coppia omosessuale. Le madri biologiche, cittadine francesi, risultavano residenti ad Avellino, luogo in cui nacquero i bambini (anche questi ultimi di cittadinanza francese).
La Corte si è trovata a respingere il ricorso presentato da diversi sindaci contrari al riconoscimento dell’adozione, sottolineando che è interesse del minore quello di vivere «in modo stabile in un ambiente domestico armonioso e ad essere educato e assistito nella crescita con equilibrio e rispetto dei suoi diritti fondamentali». Si ricorda anche che in sede di legittimità (sentenza 19599/2016) è stato sì riconosciuto che la normativa comunitaria prevede l’impossibilità di riconoscere una decisione presa da uno Stato membro, ma solo se questa è contraria all’ordine pubblico. Nel caso specifico l’interesse del minore prevale su quella di ordine pubblico, la quale deve «sempre essere valutata con cautela e alla luce del singolo caso concreto».
Il riconoscimento della stepchild adoption, poi, non può cadere quando si tratta di una coppia omosessuale. Già in passato la Corte aveva già bollato come mero pregiudizio i giudizi riguardanti le ripercussioni negative sulla crescita ed educazione del bambino. Le sentenze n. 15202/2017 e 12962/2016 hanno già negato che l’orientamento sessuale dei genitori possa in qualche modo interferire sul giudizio riguardante l’idoneità di un individuo a diventare genitore.
