Civile

Inquilini abusivi: Onlus vince la causa a Trento

Si è conclusa a favore di una Onlus trentina la sentenza che condanna in primo grado un cinquantenne tunisino, accusato di aver occupato un immobile dopo la scadenza fissata. L’associazione si occupa di accoglienza migranti e, tra le varie attività, vi è proprio quella di offrire servizi abitativi temporanei.
La vicenda inizia nel marzo 2016, quando l’associazione concede all’uomo un immobile per 4 mesi. Terminato il primo periodo di utilizzazione, viene riconosciuta allo straniero una proroga di 2 mesi: l’appartamento avrebbe dovuto essere liberato entro e non oltre il 31 agosto 2016.
La scadenza arriva. I giorni passano. La casa non viene liberata. A questo punto, l’unica soluzione per la Onlus in questione sembra quella di ricorrere alle vie legali.
Si svolge quindi una prima udienza, alla quale il cinquantenne si presenta rinunciando all’assistenza di un avvocato difensore. In questa fase, l’associazione chiede che il cittadino sia “condannato al rilascio dell’alloggio […] nonché […] al pagamento in favore della ricorrente associazione della somma di € 450,00”, si legge nella sentenza n. 91/2017 del 26 gennaio 2017 del Tribunale Ordinario di Trento.
È il 26 gennaio 2017, giorno della seconda udienza, ma il condannato non si presenta.
Il Tribunale procede così all’analisi degli unici elementi probatori in suo possesso, ovvero quelli forniti dall’associazione. La prova inconfutabile è costituita dal contratto di affitto, il quale testimonia che il periodo di locazione va dal giorno 01 marzo 2016 a – inizialmente – il giorno 31 giugno 2016 e, in seguito all’approvazione della proroga del periodo di locazione, al giorno 31 agosto 2016. In aggiunta a ciò, la Onlus dimostra che il cittadino non ha provveduto al pagamento della somma di € 450,00 relativa alle spese accessorie dell’appartamento, importo che, peraltro, era previsto dal contratto stesso.
Quale altra possibile soluzione, se non quella di condannare l’uomo che da mesi occupa un appartamento che ormai non gli spetta più? Il Tribunale ha ribadito la validità del contratto di locazione e, conseguentemente, ha verificato il mancato pagamento delle somme dovute, motivi per cui le richieste dell’associazione vengono accolte. Il tunisino  dovrà necessariamente liberare l’appartamento, pagare l’importo relativo alle spese accessorie dello stesso, nonché provvedere al versamento delle spese processuali.
Vuoi visionare l’intera sentenza emessa dal Tribunale Ordinario di Trento? Fallo subito cliccando qui.

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Redazione interna sito web giuridica.net

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