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Giustizia, diritti e nuove sfide

Parole pregne di ottimismo, quelle del guardasigilli Andrea Orlando durante l’intervento tenuto al 33° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati con titolo “La giustizia, i diritti e le nuove sfide”.
Molto è già stato fatto, ma rimane ancora tanto da fare. Questo, almeno, ciò che traspare da un discorso in cui viene enunciato il cammino della legislatura in corso e gli obiettivi che si affacciano per i prossimi anni.
Giustizia
Sfide non facili, quelle che si prospettano a chi vuole riformare la giustizia, ma che possono e devono essere risolte. Come quella del conflitto tra magistratura e politica, dice il ministro. Situazione risolta almeno in parte, ma «che si pone oggi in termini totalmente diversi rispetto al passato».
Diritti
La riduzione del contenzioso arretrato è forse «la testimonianza del lavoro compiuto nel corso della legislatura, in cui l’opera dei magistrati è stata essenziale e preziosa» (come anche riportato in questo articolo). «In questo modo», continua il ministro, «la giustizia torna a essere infrastruttura per la crescita, fattore attrattivo per gli investimenti e per la ripresa economica». E se per il civile viene fatto tanto, lo stesso penale non viene tralasciato, con i lavori orientati sempre «alla tutela dei diritti senza compromettere l’efficacia delle indagini» per quanto riguarda le modifiche alla disciplina delle intercettazioni.
Tutto ciò è stato possibile grazie agli stanziamenti aggiuntivi per oltre 1 miliardo di euro già ricevuti dal ministero e di oltre 1 miliardo e 600 milioni previsti per i prossimi anni.
Nuove sfide
In conclusione, il ministro Orlando ha ricordato che, se la giustizia nazionale ricopre la sua fondamentale importanza come ossatura di uno stato democratico, non si può fare a meno di considerare la giustizia in senso comunitario. Sono del 13 settembre le parole del Presidente della Commissione Europea Junker, il quale afferma «l’esigenza di allargare i compiti della Procura europea ai reati di terrorismo transfrontaliero, fornendo un importante riconoscimento alla posizione sostenuta, con coraggio, determinazione e talvolta isolamento, dall’Italia». Un futuro fatto di non sole azioni nazionali, ma che vedrà l’intrecciarsi di dinamiche europee che «sono e resteranno il cuore pulsante con cui pensiamo e realizziamo i diritti per i cittadini».
 

Fonte: giustizia.it
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