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Il Ministro Orlando firma il protocollo per la semplificazione della Convenzione di Strasburgo

Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d’Europa, e Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, hanno firmato oggi a Strasburgo il Protocollo modificativo al Protocollo addizionale (datato 1997) della Convenzione del Consiglio d’Europa sul trasferimento delle persone condannate (conosciuta anche come Convenzione di Strasburgo del 1983).
Tale protocollo, già adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 5 luglio 2017, ha lo scopo di semplificare le procedure di trasferimento nei paesi d’origine degli individui condannati a pena detentiva dalle autorità di uno degli Stati Parte. La Convenzione di Strasburgo venne ratificata da 65 Stati, 46 appartenenti al Consiglio d’Europa (tra cui l’Italia) e 19 esterni.
Tramite il nuovo protocollo si può prescindere il consenso del condannato (previsto dalla Convenzione del 1983) in questi casi:

  • quando il soggetto abbia fatto rientro nello Stato di cittadinanza prima o dopo la condanna emessa dalle autorità italiane, a prescindere che tale rientro fosse frutto di fuga o evasione rispetto alla pena detentiva applicata nello Stato di condanna;
  • quando il soggetto sia oggetto di un provvedimento di espulsione o di riaccompagnato alla frontiera, a prescindere che tale provvedimento sia collegato o meno ai reati per i quali si è emessa condanna.

Viene semplificato anche il cosiddetto “principio di specialità”, secondo il quale il soggetto, una volta raggiunto lo Stato di cittadinanza, non può più subire una limitazione della propria libertà personale per fatti diversi o anteriori a quelli che stanno alla base del trasferimento. La nuova normativa ha dettato un termine di 90 giorni per l’assunzione della decisione sull’estensione del trasferimento.
La firma del Protocollo ha colmato non pochi ritardi normativi nell’applicazione degli strumenti di cooperazione in materia penale.
 

Fonte: giustizia.it
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