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Dalla Parte Giusta – Sono arrivati i Rom

Carovane all’orizzonte ed ecco a panni stesi gli zingari accampati in città.
Pure che in maggioranza di cittadinanza italiana, essi sono percepiti per diversi, tanto per la cultura nomade, quanto per la devianza criminale.
La “kumpania”, la comunità rom temporaneamente stanziata, nella ricerca di guadagno utile al sostentamento, vede taluno a volte implicato in furti a danno dei “gadjé”, i sedentari, gli abitanti della città.
Allora come tutelare i cittadini?
La sosta di caravan (roulotte) e autocaravan (camper) dove consentita è libera, purché a) il mezzo poggi sul suolo solo con le ruote, b) non emetta deflussi propri salvo il propulsore meccanico, c) non occupi la sede stradale in misura eccedente l’ingombro del veicolo stesso, d) non scarichi residui organici e acque chiare e luride su strade e aree pubbliche al di fuori di appositi impianti di smaltimento.
Se il veicolo appoggia su sostegni e occupa il territorio con tende, la sosta si trasforma in campeggio, turismo che per la Regione Marche quando itinerante all’aperto a) non può superare le 48 ore consecutive, b) deve garantire la presenza al campo di almeno un responsabile, che ne cura la conduzione e che al momento dell’arrivo dà comunicazione al Comune, tenuto alla vigilanza.
Se poi roulotte e camper stanziano stabilmente e vengono utilizzati come abitazioni, questi trasformano l’assetto del territorio e come nuove costruzioni necessitano di permesso di costruire, mancando il quale vanno demolite con ripristino dei luoghi su ordinanza comunale.
Ma ciò che più preme ai cittadini è la sicurezza urbana.
Alla luce del recentissimo D.L. 20/2/17 n. 14, convertito in L. 18/4/17 n. 48, il sindaco è chiamato a) a investire in videosorveglianza e ad incrementare la polizia locale, b) a sottoscrivere con il Prefetto patti per realizzare servizi di prossimità con l’impiego di forze di polizia, c) adottare ordinanze contingibili e urgenti per superare situazioni di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, specie a tutela della tranquillità e del riposo dei residenti; d) assumere provvedimenti diretti a prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di persone, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili, fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti.
Stante la peculiarità soggettiva dei rom, nella consapevolezza dell’inutilità di ogni multa, si agisce nel concreto attraverso ordini di allontanamento e divieti di accesso, cui segue la migrazione dei nomadi e del fenomeno di marginalità sociale che essi rappresentano da una città all’altra.
Così facendo la sicurezza urbana non è diritto di tutti, bensì prerogativa esclusiva di quelle comunità locali dove l’iniziativa del sindaco e la sinergia di questi con il Prefetto sapranno distinguersi affinché nel rispetto della legge il campo sosta dei rom, da lecito fenomeno identitario della cultura nomade, non venga percepito dai più quale pericolosa minaccia al bene pubblico della vivibilità e del decoro della città.

Via Giotto n.44, Porto San Giorgio (FM)
Tel: 0734 671554

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