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L’autotrasportare non iscritto: tra nullità e analogia

Commento alla sentenza 5187/2016 gentilmente segnalata, per il suo principio innovatore, dal giudice Vaccari
 
Nella sentenza n. 5187/2016 del Tribunale di Verona si statuisce sulla richiesta del ricorrente, il quale richiede la restituzione di una somma di denaro per nullità del contratto per contrasto con una norma imperativa.
La parte convenuta non contesta la mancata iscrizione all’albo degli autotrasportatori ma rileva come i contratti esistenti tra lei e il ricorrente siano semmai contratti di appalto di servizi connessi a contratti di trasporto.
Detto che nel contratto di trasporto il vettore si assume l’obbligazione di risultato di trasportare cose o persone, l’interessante novità di questa sentenza risiede nella statuizione di come l’assenza di iscrizione influenzi la patologia del contratto in essere.
Preso atto che la legge 298/1974 si limita a stabilire sanzioni per la mancata iscrizione senza esprimersi sulle vicende contrattuali, il giudice applica in via analogica al caso di specie il disposto dell’art. 2231 c.c. che esclude il diritto al compenso per il soggetto che eserciti un’attività professionale senza essere iscritto all’albo corrispondente, atteso che le ragioni di tale adempimento e le caratteristiche dell’organo deputato alla sua gestione sono analoghe per il contratto di autotrasporto e per quello di prestazione d’opera intellettuale.
È un’analogia possibile?
Il motivo di questa interessante operazione ermeneutica è presto detto: «l’esercizio abusivo dell’attività di trasporto deve avere le medesime conseguenze dell’esercizio abusivo della prestazione d’opera intellettuale poiché anche nell’autotrasporto è ravvisabile la stessa esigenza di tutela di interessi pubblici che giustifica quell’adempimento per le professioni intellettuali».
La condanna del convenuto è quindi consequenziale.

Leggi il testo integrale – Tribunale di Verona, sentenza n. 5187/2016 del 16.02.2018

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Michel Simion

Dottore in Giurisprudenza, Università degli Studi di Verona. Tesi in diritto costituzionale giapponese, appassionato di letteratura asiatica.

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