Diritto amministrativo e sanzioniNews giuridiche

Porto Sant’Elpidio verso il Daspo Urbano. Di cosa si tratta?

Nella giornata di oggi il Consiglio Comunale di Porto Sant’Elpidio è chiamato a introdurre in città il Daspo urbano.

Introdotto nella primavera 2017 dal decreto sulla sicurezza delle città, il Decreto legge n.14/2017, voluto dall’ex ministro degli Interni Marco Minniti, il Daspo Urbano colpisce chi ostacola l’accessibilità e la fruizione delle infrastrutture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze, nonché le aree urbane su cui insistono scuole, università, musei, aree culturali o comunque interessate da consistenti flussi turistici.

A ottobre vi è stato un rafforzamento da parte dell’attuale titolare del dicastero, Matteo Salvini, con il Decreto Legge n.113/2018, che ha ricompreso nel Daspo Urbano anche le aree su cui insistono presidi sanitari e quelle destinate a fiere, mercati, pubblici spettacoli o adibite al verde pubblico.

In buona sostanza viene conferito al Sindaco il potere di adottare un ordine di allontanamento di 48 ore comminando pure una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro.

A questo, che in gergo si definisce Mini Daspo Urbano, segue in caso di recidiva, il vero e proprio Daspo Urbano con cui il Questore dispone un allontanamento la cui durata massima è stata estesa in riforma da sei mesi a un anno, che può arrivare a due anni se l’interessato è già stato condannato per reati contro la persona o il patrimonio.

L’inosservanza del Daspo è punita con la reclusione da uno a due anni.

Il fine di tali misure è quello di combattere l’abbandono di aree cittadine strategiche, così da sottrarle a soggetti che vi stazionano, magari svolgendo attività abusive o moleste, e che impediscono di fatto alla collettività di fruire liberamente e serenamente di spazi pubblici.

Crescendo il sentimento di disagio e di insicurezza della popolazione, le norme in questione purtroppo non contengono un’elencazione delle condotte incriminate, ma rimettono a ogni comunità di intervenire sulla propria microcriminalità, espressione di degrado sociale e ritenuta di danno alla vivibilità e alla sicurezza delle aree urbane.

Trattandosi di condotte indeterminate, accade così di assistere da parte delle amministrazioni comunali a veri e propri sforzi descrittivi circa i tempi e soprattutto le modalità dello stazionamento e/o dell’occupazione vietati a volte assai curiosi, specie quando di contrasto all’esercizio della prostituzione.

Comunque sia, la pratica delle diverse città che hanno introdotto tale misura mostra come a essere colpiti siano stati soprattutto i parcheggiatori e i venditori abusivi, ma anche lavavetri, ubriachi, writers e questuanti.

Le amministrazioni, provata l’efficacia della misura, sono ora impegnate attraverso i regolamenti di polizia urbana a individuare sempre più aree territoriali dove potersi applicare il Daspo Urbano.

L’attenzione si rivolge così ai centri storici, alle aree con maggiore affluenza turistica e a quelle dove si svolge la vita notturna.

Ritengo però una tale misura debba interessare soprattutto le scuole e le cosiddette piazze dello spaccio, così da allontanare chi fosse intento a vendere stupefacenti e preservare i nostri giovani.

avv. Andrea agostini


Via Giotto n.44, Porto San Giorgio (FM)
Tel: 0734 671554

Rimani sempre aggiornato sui nostri articoli e prodotti
Mostra altro

staff

Redazione interna sito web giuridica.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Controlla altro
Close
Back to top button