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Obbligo di divisa scolastica: favorevoli o contrari?

Sei favorevole o contrario all’uniforme scolastica?
Nella tua scuola ci sono regole sull’abbigliamento?
La curiosità mi viene dall’aver letto che in Francia il Ministro dell’Istruzione propone l’obbligo di divisa scolastica a favorire l’uguaglianza tra i bambini a dispetto del materialismo imperante, dato dell’esibizione di indumenti e accessori griffati sempre più costosi. Immagino che l’argomento interesserà presto anche il nuovo governo italiano e il belpaese si scoprirà diviso sul punto.
Da una parte i giovani che vogliono garantiti i loro diritti di libertà di espressione e di autodeterminazione, dall’altra parte i dirigenti scolastici che vorrebbero un abbigliamento consono, quindi niente abiti scollatissimi o strappati.
Da una parte i genitori che non vogliono sobbarcarsi nuove spese, dall’altra l’esigenza delle scuole di distinguersi creando un marchio, un’identità, un’appartenenza dagli indubbi risvolti attrattivi di nuovi iscritti.
La realtà italiana è data da regolamenti scolastici, che sempre più spesso disciplinano un vero e proprio dress code fino a imporre l’obbligo di uniforme (es. maglietta e pantalone blu con il logo della scuola).
È recentissima opinione del Tar di Lecce, sentenza n.849/18, che l’obbligo di divisa sia legittimo giacché esso risponde a 2 ben precisi interessi pubblici. Il primo: contrastare il bullismo limitando differenziazioni di abbigliamento tra scolari, che spesso causano scherno ed emarginazione; il secondo: garantire la sicurezza degli studenti, che possono essere meglio rintracciati e quindi controllati dagli insegnanti in virtù dell’uniforme indossata.
Tale legittimità è comunque sottoposta a 2 condizioni.
La prima: il rispetto del diritto delle famiglie meno abbienti di non essere gravate dai costi della divisa; la seconda: l’obbligo di uniforme, se inadempiuto, non veda sanzionati gli studenti, per esempio negando loro la partecipazione alla gita scolastica.
Qui forse la considerazione più curiosa. Come dire che la responsabilità disciplinare è personale e quindi dell’alunno, ma se un giovane non indossa l’uniforme… la colpa è dei genitori.

avv. Andrea Agostini


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